Le parole “Vocazione” o “Talento” sono, a detta dei più, ciò che spinge una persona a dare il massimo di sé, quasi rappresentassero la realizzazione piena di chi siamo realmente.
Eppure, qualcuno fatica a rispondere alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” perfino da adulto. Largo quindi alla multipotenzialità.
Sulla questione delle scelte ho già avuto modo di parlare in “Voce del verbo #Cambiare“, introducendo il modo di vivere dei Multipotenziali. Quale argomento migliore per inaugurare il 2019?
Facciamo un po’ chiarezza, innanzitutto e quotiamo Wikipedia per la definizione (i linguisti mi perdonino per la fonte).
Multipotenzialità (dall’inglese multipotentiality) identifica la qualità e la capacità delle persone che hanno più interessi e attività, una forte curiosità intellettuale, sono creativi ed eccellono in più settori. Per molti aspetti il multipotenziale rappresenta l’opposto dello specialista.
Wikipedia
In sostanza, è un termine che si avvicina molto alla concezione del “Generalista“, a cui in fondo io stessa mi sento legata. Aver scoperto questa categoria mi ha aiutato a chiarire le ragioni delle mie inclinazioni personali.
Ho sempre pensato che scegliere una e una sola strada nella vita fosse troppo limitante, che assumere un’esclusiva identità professionale negasse tutte le altre possibilità.
Acquisire finalmente la consapevolezza che sia possibile far convivere una molteplicità di propensioni e portare avanti tanti e diversi progetti ha regalato una giusta dose di serenità, utile ad affrontare qualunque cosa abbia in serbo il futuro.
La multipotenzialità mi ha inoltre permesso di entrare in contatto con persone che condividono l’assenza di linearità nella propria carriera e, anzi, ne hanno fatto tesoro.
In particolare, il mio percorso si è incrociato con quello di Fabio Mercanti, ideatore della community Multipotenziali.it e disegnatore della propria identità professionale.
Fabio è autore del libro “Multipotenziali – Chi sono e come cambieranno il mondo del lavoro“, grazie al quale ha affrontato l’argomento in prospettiva futura.
“Saper vivere la propria multipotenzialità e realizzarsi come multipotenziale non significa organizzare la giornata in modo da incastrare tutti gli impegni (lavoro, corsi, passioni, interessi, famiglia, relax, benessere, eccetera), ma fare le giuste scelte per equilibrare attività e progetti personali. – racconta Fabio, mentre ci confrontiamo sul tema.
“La sfida è riuscire a comunicare questo approccio a diverse fasce di età e in diversi contesti sociali. Per questo bisogna fare attenzione al linguaggio, senza standardizzarlo o usare una copia di altri registri molto diffusi, come frasi motivazionali ritrite, ma promuovere un dialogo maturo.”
Insieme a Fabio, inoltre, ho fatto una bella chiacchierata, affrontando la questione delle potenzialità con le scelte e le transizioni che ognuno di noi affronta: la puoi leggere sul Blog di Multipotenziali.it.
L’approccio multipotenziale e la vita quotidiana nel mondo “adulto” possono quindi essere un campo di discussione interessante, oltre che ricco di aspetti da chiarire – come ad esempio il legame tra talento, passioni e competenze.
In molti, quando si parla di vocazione e multipotenzialità, fanno riferimento allo speech di Emily Wapnick, citato qualche tempo fa, parlando di cambiamento, o al suo libro “How to be Everything“.
Eppure, trovo che nella playlist dei multipods debba esserci anche un’altra visione obbligatoria, ovvero “Stop searching for your passion” di Terri Trespicio – soprattutto se si ha difficoltà a definire una sola, esplosiva passione che ci caratterizzi.
[Sì, la libreria dei vari TED/TEDx si rivela un ottima risorsa utile per raccogliere spunti e ispirazione, N.d.A.]
Non vai a creare la tua vita per poi viverla, la crei vivendo, senza angosciarti.
(“You don’t create your life first and then live it, you create it by living, not agonizing.“, Terri Trespicio – TEDxKC)
La prospettiva di Trespicio osserva la questione lavorativa dal lato della passione, quell’elemento che disperatamente cerchiamo a ogni passaggio critico della nostra vita: la maturità, la scelta degli studi, l’ingresso nel mondo del lavoro, la volontà di cambiare perché si è insoddisfatti della propria situazione, la speranza di risultare “interessanti“, prima ancora di sentirci interessati a qualcosa.
Proprio la passione è un concetto che ci manda in crisi, creando ansie e dubbi talvolta ingiustificati.
Paradossalmente, è una delle questioni che emerge più spesso ai colloqui, insieme alla gettonatissima (e circostanziale) domanda “Come ti vedi, da qui a cinque anni?“, spingendo la maggior parte dei candidati a inventarsi qualcosa di sana pianta – un lavoro di creatività e mascheramento degno di Pirandello.
Sorvoliamo sulla più che urgente (e palese) esigenza di cambiare le modalità di assunzione e aggiornarle ai ritmi di una società molto più dinamica di appena 10 anni fa. La capacità di proiettarsi al futuro non è sempre data da desideri puntuali, quanto più da un insieme di possibilità e aspirazioni.
In questo, i Multipotenziali riescono ad avere una marcia in più, adattandosi a ciò che arriva nella loro vita e facendone piena esperienza, partendo da un ventaglio di competenze che è molto più di una sola, determinata passione. Diventa un viaggio continuo, un saper andare, a necessità, contro ogni probabilità, riscoprendo sé stessi in quello che ancora non conosciamo.
Un po’ come nel libro di Federico Pace, “Controvento – Storie di viaggi che cambiano la vita“, che è rimasto poggiato sul mio comodino per un po’, in attesa del momento giusto per essere letto. Ora è il momento, perchè come suggerisce Pace, “è quando si va altrove che la vita ci mette alla prova e ci svela una parte di noi che prima non conoscevamo”.
Una frase quanto mai adatta a chi deve riappacificarsi con l’assenza di linearità nel proprio percorso e che sposa quello che tutti dovremmo sempre ricordare, riprendendo il TED Talk:
Se vivi una vita piena di significato e valore, non insegui la tua passione: è la tua passione a seguire te.
(“To live a life full of meaning and value, you don’t follow your passion: your passion follows you.“, Terri Trespicio – TEDxKC
E altrove presto andrò, lasciando che la passione mi insegua, pronta a nuove sfide.
Nei prossimi giorni lancerò ufficialmente un progetto nuovo, legato all’anima profonda di Generalmente, ma con una propria Identità – e proprio di identità andrà a parlare. Ho voluto infatti dare forma a un’idea che ha messo i primi germogli quasi due anni fa, durante il mio periodo Londinese, e che in qualche modo avevo il timore di intraprendere.
“Bagaglio in Eccesso” è il concept che curerò a partire da Febbraio e che svilupperò durante un viaggio itinerante in Giappone, tra Aprile e Maggio. Un viaggio atteso da quasi dieci anni e che finalmente potrò affrontare da Nomade Digitale.
Approfondirò il progetto nel prossimo articolo, ma nel frattempo non perdere tutti gli aggiornamenti, seguendone i canali Instagram e Facebook.